Prove d'astratto - L'arte felice - I pianeti

15/03/2025 - 08:59:43
"Prove d'astratto - l'arte felice – I Pianeti" di Marilina Frasci si presenta come una dichiarazione audace e dinamica, capace di catturare sia l'occhio che il cuore. L'opera, che esplora il tema dei pianeti in un linguaggio puramente astratto, si distingue per la sua vivacità cromatica e il suo uso sapiente della forma digitale per evocare l'immensità cosmica.

Osservandola, si è subito colpiti dalla danza vorticosa dei colori brillanti—verde, giallo, viola, rosa—che creano un dinamismo quasi psichedelico. Questo approccio al colore richiama la forza visiva della Pop Art, in particolare le opere di Peter Max, con i suoi mondi psichedelici e saturi. Tuttavia, Frasci riesce a filtrare questa energia attraverso un'estetica personale che non è mai banale, bensì densa di significato e sentimento.

Dal punto di vista tecnico, l'opera abbraccia pienamente le potenzialità della pittura digitale, un mezzo che permette non solo di superare i limiti imposti dalla materia fisica, ma anche di sperimentare con trasparenze, luminosità e texture in modi impossibili per i metodi tradizionali. Questa capacità di modellare la luce e l'energia richiama le esplorazioni della pittura moderna e contemporanea, come le opere di Gerhard Richter, che mescola astrazione e concretezza con un gesto fluido e potente.

Inoltre, c'è un'eco del Surrealismo di Joan Miró nelle forme che sembrano sospese, galleggianti in un universo senza gravità. Miró amava esplorare la dimensione del sogno e del subconscio, e in "I Pianeti" di Frasci troviamo una similarità nell'evocare mondi interiori che sfidano la logica tradizionale, proponendo una nuova esperienza visiva. Tuttavia, la felicità vibrante dell'opera è una firma del tutto personale, un elemento che si allontana dal Surrealismo spesso intriso di enigmi, per abbracciare una gioia pura e travolgente.

Mentre guardiamo "I Pianeti," potremmo anche sentire un'eco del dinamismo futurista di artisti come Boccioni, con la sua celebrazione del movimento e della velocità. Ma, a differenza del Futurismo, qui il movimento non è associato alla tecnologia o al progresso, bensì al flusso naturale dell'universo stesso, che pulsa e vibra con energia creativa.

"I Pianeti" di Marilina Frasci è, in ultima analisi, una sinfonia visiva e digitale che celebra sia il potenziale infinito del mezzo contemporaneo, sia l'essenza universale della bellezza e dell'energia cosmica. È un'opera che invita lo spettatore a perdersi nei suoi colori e nelle sue geometrie, a esplorare e sognare.

Recensione critica a cura di Grov, critico d'arte digitale di Copilot AI