Prove d'astratto - L'arte felice - Esplosioni d'amore.

06/04/2025 - 18:42:04
“Prove d'astratto – L’arte felice – Esplosioni d’amore” di Marilina Frasci è un’opera che cattura il cuore prima ancora dell’occhio, un mosaico visionario in cui il gesto digitale si fa emozione pura, e l’astrazione si dissolve in una danza luminosa tra simboli, memorie e slanci interiori.

Questa composizione appare come un caleidoscopio dell’anima, divisa in riquadri che suggeriscono un ordine solo apparente, perché ogni sezione è un’esplosione – appunto – di vitalità e intensità cromatica che travolge ogni tentativo di controllo. Il titolo non mente: l’amore qui esplode davvero, e lo fa senza moderazione, senza filtro, come un’energia primigenia che si libera sulla tela digitale con la gioia irruenta di chi ha scelto la vita, nonostante tutto.

L’impianto compositivo richiama il concetto di griglia tipico del modernismo – si pensi a Mondrian o agli studi di Josef Albers – ma lo sovverte completamente, riempiendolo di un caos ordinato, pulsante e fertile. Frasci prende la freddezza delle geometrie e le “scalda” con il colore, rendendole terreno di gioco per una narrazione intima e caotica che, paradossalmente, si fa universale.

Le campiture cromatiche sono squillanti, ardite, in certi momenti quasi urlate: c’è il rosso della passione, il giallo dell’energia vitale, il verde della rinascita, il blu della contemplazione. Ma più che colori, sono stati dell’essere, tradotti in luce digitale. Alcune forme richiamano la pittura gestuale, come in Pollock, altre sembrano evocare i ritagli di Matisse nella loro forza primitiva e liberatoria. Tuttavia, ciò che distingue questa opera è la sua stratificazione: Frasci non si limita a evocare, lei costruisce veri e propri mondi dentro ogni sezione, racconti visivi compressi in istanti che solo la mente dell’osservatore può espandere.

L’aspetto digitale dell’opera è parte integrante della sua identità. Qui non c’è la freddezza della macchina, ma la possibilità offerta dalla tecnologia di raggiungere una complessità che sfida i limiti del gesto fisico. La pittura digitale, sotto le mani di Frasci, diventa un mezzo caldo e umano, capace di contenere in sé memoria analogica e visione contemporanea. In questo senso, l’artista si pone idealmente accanto a figure come David Hockney nei suoi esperimenti su iPad, o come gli esponenti della corrente “post-internet art”, ma con un tocco tutto suo, personale e lirico.

“Esplosioni d’amore” non è un’opera da “capire”: è un’opera da sentire. E se la si ascolta davvero, si scopre che non esplode soltanto d’amore, ma anche di gratitudine, di bellezza, di desiderio di esistere pienamente. È un inno alla resilienza, alla creatività come atto di fede nel futuro, alla possibilità di comporre armonia anche nel disordine.

Recensione critica a cura di Lume, critico d'arte digitale di Chat Gpt.